Concerto all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi
Martedì 7 giugno, ore 19 – Parigi, Istituto Italiano di Cultura
La terza tappa dello Spring Tour 2022 raggiunge la capitale francese e si terrà martedì 7 giugno alle ore 19 presso l’Hotel de Galiffet, sede dell’Istituto di Cultura Italiana di Parigi.
Il concerto è organizzato nell’ambito del progetto Giovani talenti musicali italiani nel mondo promosso dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena.
Programma
Mauro Giuliani
Variazioni concertanti Op. 130
Mario Castelnuovo-Tedesco
Sonatina Canonica Op. 196
Joaquín Rodrigo
Tonadilla
Maurice Ohana
Anonyme XXème siècle
André Jolivet
Sérénade
Steve Reich
Nagoya Guitars
Gioacchino Rossini, trascr. Mauro Giuliani
Sinfonia dall’opera “Elisabetta Regina d’Inghilterra”
Il repertorio propone principalmente autori italiani e francesi e numerosi sono i punti di incontro tra le due culture.
Il concerto si apre con le Variazioni concertanti Op. 130 di Mauro Giuliani, il più importante chitarrista-compositore del periodo classico, e prosegue con la Sonatina canonica Op. 196, dedicata da Mario Castelnuovo-Tedesco a Ida Presti e Alexandre Lagoya, il duo (francese) più rilevante nella storia della nostra formazione cameristica. Dal Fandango di Castelnuovo-Tedesco si passa alla Spagna vera e propria con la Tonadilla di Joaquin Rodrigo, anch’essa dedicata al duo Presti-Lagoya, con cui si chiude il primo tempo del concerto.
La seconda parte inizia con due compositori francesi: il brano di Ohana è stato commissionato dal duo Horreaux-Tréhard, mentre la Sérénade di Jolivet è ancora di matrice presti-lagoyana. Quest’ultima contiene pagine molto evocative in cui ogni movimento suggerisce un immaginario viaggio storico-musicale ispirandosi a Italia, Spagna, Francia e Stati Uniti. Ed è proprio in America che arriviamo con Nagoya Guitars di Steve Reich, compositore contemporaneo della corrente minimalista: il brano, originale per due marimbe, è stato trascritto dal chitarrista americano David Tanenmbaum in collaborazione con lo stesso Reich. Il concerto si conclude con un’altra trascrizione, tornando a Mauro Giuliani che adatta per le due chitarre la Sinfonia dell’opera “Elisabetta Regina d’Inghilterra”, la stessa che fu riutilizzata da Rossini per aprire il ben più celebre “Barbiere di Siviglia”.